Per il secondo anno, Fondazione Milan avvia il presidio Sport for Change Vimodrone, destinato a ragazzi dai 14 ai 18 anni, segnalati alla giustizia minorile o a rischio dispersione scolastica

LA SITUAZIONE

In Italia, negli ultimi anni, è stato registrato un aumento del numero di soggetti – minori e giovani adulti – in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM) per azioni devianti e penalmente rilevanti; si è passati da 17.000 soggetti nel 2008 ai 21.000 del 2016. In questi primi mesi del 2017 sono 18.124 i ragazzi in carico all’USSM. Di questi, più di 4.000 sono stati presi in carico per la prima volta.

Questo dato è uno degli indicatori che ben rappresenta, insieme ad altre statistiche come quella relativa alla dispersione scolastica, lo stato di disagio che vivono tanti ragazzi in questo momento storico.

Affrontare il tema della devianza minorile, qui declinata nel fenomeno dei minori in conflitto con la legge, vuole essere un modo per approfondire le difficoltà dei ragazzi e i loro bisogni, quelle degli adulti che si relazionano con loro e capire come sostenere un percorso di crescita positivo.

Tra le misure a cui sono sottoposti i minori autori di reato, la detenzione sta assumendo carattere di residualità in favore di esperienze ritenute più capaci di rispondere ai bisogni educativi e relazionali, senza tralasciare necessità di controllo e di contenimento. Il collocamento in comunità sta diventando una delle applicazioni maggiormente adottate dai tribunali locali.

Per tale ragione si è scelto di lavorare con Kayrós, che ospita minori coinvolti in provvedimenti penali e accoglie al proprio interno anche soggetti fragili o che provengono da contesti familiari difficili, per lavorare in ottica preventiva ed evitare il rischio che questa fragilità si trasformi in atti di devianza.

METODOLOGIA

Il progetto prevede la costituzione di un gruppo squadra composto da sedici ragazzi inviati dalla Comunità Kayrós, che ha già collaborato con Fondazione Milan la scorsa stagione L’Associazione nasce nel 2000 a Lambrate (quartiere periferico di Milano) per iniziativa di don Claudio Burgio e di persone e famiglie sensibili all’accoglienza di minori in difficoltà, segnalati dal Tribunale per i Minorenni, dai Servizi Sociali di riferimento e dalle forze dell’Ordine. A Vimodrone, sempre nel 2000, nasce la prima comunità di accoglienza con un progetto a forte

integrazione territoriale, in particolare, con le parrocchie della città.
Il gruppo squadra sarà impegnato nell’attività sportiva per due pomeriggi la settimana sui campi della Polisportiva Cimiano (MI). L’attività sarà coordinata e gestita da un tecnico sportivo e da un educatore di Fondazione. Lo staff ha il compito di programmare l’attività sportiva fissando obiettivi motori ed educativi per ciascun appuntamento. Sarà il tecnico a gestire la parte di campo, stando attento ad adattare gli esercizi alle capacità dei singoli; l’educatore ha il compito di facilitare le dinamiche di gruppo e la relazione con i ragazzi. Sul campo, a seconda del calendario che si strutturerà, si registrerà anche la presenza dello psicologo. A questo ultimo spetta la supervisione del lavoro del tecnico e dell’educatore, oltre al compito di conoscere i ragazzi e facilitare, con interventi anche individualizzati, il raggiungimento degli obiettivi fissati per ciascun soggetto coinvolto.

L’attività sportiva sarà integrata e completata da attività di carattere ludico e formativo che saranno proposte tenendo in considerazione sia i bisogni che i desideri dei ragazzi. Attraverso queste esperienze si vuole dare ai ragazzi l’opportunità di esprimere le proprie capacità e potenzialità, oltre alla possibilità di acquisire competenze utili a facilitare il percorso scolastico e l’orientamento lavorativo.

BENEFICIARI

I beneficiari del progetto sono sedici ragazzi della Comunità Kayrós di Vimodrone, con un’età compresa tra i 14 e i 18 anni, provenienti da Paesi diversi (Italia, Marocco, El Salvador, Egitto, Albania, Serbia). Nove di loro sono minori in conflitto con la legge; Il gruppo è completato da altri setteragazzi, inseriti nel gruppo perché a rischio dispersione scolastica o bisognosi di un intervento che permetta loro di riprendere gli studi e affinare competenze utili ad entrare nel mercato del lavoro.

Questi sette ragazzi provengono da un contesto familiare complesso, e non sono riusciti a mantenere un percorso di crescita positivo costante. Il bisogno è quello di avere un ulteriore spazio dove maturare le competenze specifiche per potersi integrare socialmente e costruire una strada di autonomia.

Quattro ragazzi hanno partecipato al progetto anche nella stagione 2016/17.

RETE TERRITORIALE

Il progetto si avvale della collaborazione dell’associazione Kayrós e della Polisportiva Cimiano.