Fondazione Milan in Kenya per il “Coronavirus Prevention Plan”

A Nairobi, per sostenere il diritto alla salute dei più deboli

Fondazione Milan continua nella sua attività di aiuto alle persone più vulnerabili che stanno affrontando l’emergenza Coronavirus. La Onlus rossonera ha deciso, infatti, di sostenere il progetto “Coronavirus Prevention Plan di Alice for Children in Kenya dove, 14 anni fa, la ONG ha costruito e, da allora gestisce, due scuole primarie che ospitano 2mila bambini provenienti da Korogocho e Dandora, due delle baraccopoli più popolate di Nairobi.

La onlus rossonera, che per il 2020 aveva già deciso di sostenere un progetto di Alice for Children dedicato all’inclusione sociale attraverso lo sport, ha deciso di convertire l’attività nel sostegno al Piano di prevenzione, oggi più che mai necessario per l’emergenza legata al Covid-19, diventando main donor dell’iniziativa.

Alice for Children ha lanciato il Coronavirus Prevention Plan nel mese di marzo,con l’obiettivo di sottoporre a visite specifiche i 2mila bambini coinvolti, grazie alla presenza di un team formato da un infermiere del locale pronto soccorso dello slum, un assistente sociale e uno dei maestri della scuola.

Il team si occupa della misurazione della temperatura, della dispensa delle medicine, se necessarie, e di far sottoporre a visite specifiche in ospedale i casi sospetti (fino a oggi sono stati accompagnati in strutture sanitarie circa 50 bambini risultati fortunatamente negativi). Non solo compiti “sanitari” per il team, che si occupa anche di tenere monitorata la situazione familiare e di consegnare il cibo – l’Ugali, una speciale polenta proteica keniota – necessario per la settimana. Ad oggi sono state visitate circa la metà delle famiglie degli scolari delle due scuole di Alice.

L’arrivo del Coronavirus ha spinto il governo kenyota – come quello di molti altri paesi africani – a introdurre il lockdown e il coprifuoco dalle 6 di sera alle 5 del mattino come sistema di prevenzione del virus.

Questa decisione che dura ormai da oltre due mesi e che, probabilmente, continuerà fino all’evoluzione della pandemia, ha prodotto una serie di effetti collaterali di grande rilevanza: il primo effetto, che tocca da vicino i bambini, è la chiusura delle scuole come in tutti gli altri Paesi ma, in una realtà quale è quella africana, andare a scuola significa avere almeno un pranzo assicurato al giorno. Secondo effetto è stata una pressoché totale disoccupazione dei genitori e un conseguente forte incremento dell’emergenza legata alla povertà, non essendoci altre forme di sostegno previste dal welfare locale. Terzo e non ultimo: la salute. I bambini e le loro famiglie vanno costantemente monitorate contro il virus e in generale.

Il Segretario Generale di Fondazione Milan, Rocco Giorgianni ha dichiarato: “Questa iniziativa è un aiuto all’emergenza Covid 19 negli slums di Nairobi, che noi di Fondazione Milan conosciamo bene, collaborando da diverso tempo con Alice for Children. Se il virus dovesse esplodere nelle condizioni in cui vivono le persone, ammassate sia fuori casa che in casa, dove vivono in pochi metri quadri senza servizi igienici e con l’aggiunta della fame causata dalla disoccupazione indotta dal lockdown, sarebbe un massacro. Perciò abbiamo deciso di aderire al Coronavirus Prevention Plan, un modo concreto di aiutare le persone anche in quei paesi dove l’emergenza è ancora più forte perché legata alla povertà”.

Il rapporto tra Fondazione Milan e Alice for Children è ormai consolidato, a partire dal progetto Slum Champions League del 2011, quando le squadre dei bambini delle scuole dei maggiori slums di Nairobi si sono affrontate in un torneo cittadino, la cui premiazione è stata affidata a Franco Baresi, storico capitano del Milan e Brand Ambassador rossonero, e dall’allora Ambasciatore italiano in Kenya Paola Imperiale.